Esiste a Roma un luogo che ospita e accoglie donne alla ricerca di un riparo, di un’alternativa temporanea. Di una casa. Le loro ombre raccontano di difficoltà, a volte di violenze, a volte di solitudini. In questo spazio approdano donne stanche, mutilate nella loro dignità, a volte scoraggiate e sole. Mai arrese.
Qui, nelle stanze e nei corridoi spogli, prende vita una nuova possibilità. Il riscatto di ciò che è stato. La ricerca di nuove motivazioni per ricostruirsi. Il tempo del loro passaggio nella casa può essere una parentesi breve e fugace, o al contrario lunga e rallentata. Sospesa. Sempre, per tutte, il desiderio sarà di uscirne. Abbandonare la casa, sigillandovi dentro le ferite e le inquietudini della vita passata, della strada dalla quale fuggono.
Dalle finestre dello stabile filtra spesso una luce fioca, che quasi fatica a farsi largo, ma sempre ha il potere di rivelare l’intensità di vissuti complessi, che attendono qui il momento per ripartire. Forse sole, ma libere.
Libere di guardare al proprio passato più serenamente. Non come una rete che le intrappola, piuttosto una tela che proietta, esclusivamente per loro, l’unicità, e sì anche la bellezza, della loro storia.
La Casa delle Donne “Lucha Y Siesta” nasce l’8 marzo 2008 dalla volontà di un gruppo di femministe italiane autorganizzate, allo scopo di farne un luogo dove storie diverse possano incontrarsi ed esprimere la propria specificità, in un’intimità condivisa e autodeterminata. Un luogo dove donne, italiane e straniere, provenienti da situazioni di violenza e disagio, possano trovare un rifugio. Lucha Y Siesta rappresenta un’eccezione in Italia. E’ l’unica Casa delle donne adibita anche a spazio abitativo per le stesse, e non pensato unicamente come luogo di incontro e confronto, studio e inclusione. Questo spazio è una delle risposte possibili, dal basso e grazie all’impegno volontario di altre donne, alla mancata tutela dei diritti della donna. Di vivere liberamente lontano dalla violenza, psicologica, economica e fisica imposta dalla famiglia così come dalla stessa società. I numeri della violenza verso le donne sono oggi numeri inaccettabili e in continuo aumento. In Italia come nel mondo. Per questo è fondamentale che le scelte politiche siano fin da ora pensate e costruite anche attorno alla questione della violenza sulle donne, un tema dirimente che non può più attendere le sole mani tese di persone che volontariamente si adoperano per affrontare problemi la cui risoluzione dovrebbe essere responsabilità di amministrazioni locali e governo.
LUCHA è un lavoro fotografico a tre mani realizzato insieme ad altri due fotografi, Marianna Ciuffreda e Marco Vignola. Attraverso un crowdfunding sulla piattaforma KissKissBankBank abbiamo realizzato la stampa di 26 foto su carta Hahnemühle in formato A3+. Le foto stampate sono un materiale di Lucha Y Siesta e proprio nei suoi spazi è stata organizzata la prima mostra. Il lavoro ha ottenuto la menzione al Festival FIAF di Nettuno 2014 e al Perugia Social Photo Festival 2014, dove è stato esposto nell’ambito dell’edizione 2016.
Il lavoro è stato pubblicato sull’Atlante dell’Infanzia a rischio 2020 “Con gli occhi delle bambine” di Save the Children.
Il nostro più grande desiderio è tentare, attraverso la fotografia, di diffondere quanto più possibile l’attività di Lucha y Siesta, una reale e preziosa esperienza di lotta e resistenza, di forza e riscatto.